
03 Mar Consiglio di Amministrazione di NOI Associazione
L’emergenza sanitaria Covid-19 giunge a ridosso del rinnovo del Consiglio di Amministrazione di NOI Associazione. Tra i primi atti che abbiamo compiuto come governance dell’associazione troviamo un attento ascolto di ciò che ritenevamo come fondamentale per questo mandato quadriennale. Sono emerse così nove chiavi di lettura che sono diventate la nostra Carta Etica: le abbiamo sognate come profezia e impegno per la crescita e la fedeltà alla “missio” che abbiamo ricevuto dall’assemblea e da tutti i soci sparsi sul territorio nazionale. Le voglio riprendere qui di seguito, magari chiosando alcuni passaggi che ritengo importanti.
Tutto #prendeforma da un clima di amicizia. È vero che lo stile associativo ci chiede uno sguardo specifico, provvidenziale, capace di tessere una rete di relazioni in cui il sorriso diventa l’espressione più naturale. La forma è spazio di un luogo sano. Ritrovarsi in CdA significa sperimentare che “fa bene” e che le contaminazioni di varia natura portate dalle nostre diverse identità possono essere controllate e orientate a favore della “salute” associativa. Lo spazio è tempo di lealtà. Sue amiche sono franchezza, onestà, sincerità, fedeltà. Lo sguardo nazionale ci chiede di diventare sempre più amici di queste belle virtù che renderanno la nostra rete robusta e credibile. Il tempo si esprime nella libera fiducia. Comunità cristiana e famiglia stanno alle nostre spalle e si attendono da noi e NOI la capacità di vedere “il bene più grande” che sta oltre e al di là del nostro impegno associativo. Per questo siamo chiamati a sognare insieme. La libertà è anelito di trasparenza.
Non dobbiamo aver paura di lasciarci attraversare dagli sguardi, dalle attese, dalle verifiche di coloro che intercetteranno la nostra missio. L’anelito comune è confine del progetto. Siamo chiamati a chiederci dove vogliamo arrivare e quali obiettivi raggiungere nei prossimi quattro anni, certi dell’assistenza dello Spirito di Cristo e delle competenze di ogni consigliere. Individuato il confine possiamo discernere i processi. Seguire e impostare una corretta comunicazione fatta con metodo e rispettosa dei tempi e delle dinamiche relazionali permetterà all’associazione di vivere una buona esperienza umana. Discernere richiede di andare oltre per vivere la missionarietà.
Con 1391 oratori presenti in 41 diocesi, 48 province e 14 regioni siamo chiamati a farci prossimi a queste realtà, vicine e lontane. Andare oltre implica la volontà a fare bene. Con intelligenza, coraggio, condivisione e con tutto ciò che il buon Dio ci metterà a disposizione ci impegniamo a fare ciò che faremo “bene”. Queste nove chiavi ci saranno ancora più utili in questo tempo caratterizzato da un profondo e radicale ripensamento delle identità e delle prospettive associative a seguito dell’epidemia. Come CdA non riteniamo di poter dire che a breve riprenderemo le cose di prima, che cercheremo di farle con qualche adattamento secondo protocollo, che ci impegneremo ad essere ancora più progettuali per rispondere meglio alle sempre più stringenti necessità.
Crediamo invece che il mettersi in ascolto di ciò che è la narrazione di ognuno, discernere insieme ciò che lo Spirito, la storia, il territorio dice oggi siano i nuovi binari su cui far correre la nostra Carta Etica dai vertici nazionali di NOI fino al più piccolo e semplice circolo che si fa prossimo nel suo territorio e con la sua comunità. Se vogliamo prendere forma abbiamo bisogno di lasciarci plasmare dalle provocazioni di questo nostro tempo: post-secolare, post-cristiano e ora post-covid19.
Desideriamo – giocando con le parole – che i “post” filosofici diventino i post-it su cui annotare ciò che va fatto, ciò che è giusto, ciò che porta anche alla santità. Già. Tra le varie correnti etiche quella cristiana ci piace particolarmente, tanto da fare della santità un obiettivo e un dono da coltivare, promuovere e formare nei nostri soci. D’altra parte ci troviamo già nella condizione di poter pensare, progettare e prima di tutto immaginare ciò che sarà domani. Abbiamo l’opportunità di sognare la bellezza della nostra “missio” attraverso il dono della creatività e dell’ascolto della storia che per NOI resta sempre luogo della manifestazione e della rivelazione di Dio.
I più piccoli sognano un mondo di pace dove #andràtuttobene, i ragazzi sognano un mondo #sempreconnessoeinrete, gli adolescenti un mondo di sfide e di opportunità, i giovani sognano un futuro semplicemente possibile e senza conflitti dove la libertà e il movimento sono le chiavi interpretative. Chissà gli adulti, i genitori, i nonni quali sogni fanno! Chissà cosa arde nel loro cuore e quali sono le “visioni” che accompagnano la loro vita e la vita di ognuno di NOI.
Penso agli anziani che sognano ancora, che hanno visto incanti e disincanti e come giganti offrono una spalla alle nuove generazioni. In questo tempo sarebbe davvero bello sognare i post-it da mettere nella nostra vita, esperienze fragili ma certamente vere e libere, capaci di costruire un sentiero, giorno per giorno.
Don Damiano Vianello – Presidente di Noi Associazione